Venezia la bella, e Padova sua sorella

Nato a Padova ma adottato da Venezia non posso far altro che confermare questo nostro detto popolare “Venezia la bella, e Padova sua sorella”. Questo paragone con Venezia dovrebbe già far capire, a chi non ha mai visitato la mia amata Padova, cosa troverà visitandola.

Molti sono i luoighi di interesse che troverete a Padova (zona centrale) e di seguito vi farò un breve elenco (almeno ci proverò anche se le cose da vedere sono davvero tante) che tengo a precisare NON è in ordine di importanza (in quanto per uno può essere più importante un luogo di culto mentre per un altro un luogo di cultura) ma in ordine casuale… ovvero, scritti man mano che mi venivano in mente!

Dove disponibile, pubblicherò il link al sito ufficiale del monumento in modo tale che, se desiderate, possiate reperire informazioni dettagliate sulla storia, orari e costi (non tutti hanno accesso gratuito) per farvi visita.

Basilica di Sant’Antonio

La Pontificia Basilica di S. Antonio, che i padovani chiamano Il Santo, è il principale monumento di Padova e uno tra i maggiori capolavori d’arte del mondo. Riconosciuto dalla Santa Sede come Santuario internazionale, è anche uno dei più celebri e frequentati luoghi di culto della cristianità.

L’architetto è sconosciuto; probabilmente fu un francescano di genio e di vasta cultura figurativa. Il tempio fu iniziato nel 1232 a onore di s. Antonio di Padova e fu compiuto nella sua parte principale sul finire del 1200.

Se nell’insieme il maestoso edificio palesa un forte influsso della Basilica di S. Marco in Venezia, nelle strutture massicce e imponenti è schiettamente romanico, mentre l’intera parte absidale slanciata e con le nove cappelle a raggiera appartiene al più puro gotico. Queste diverse e contrastanti caratteristiche sono fuse in un insieme del tutto originale, che a prima vista distingue la nostra Basilica da ogni altro tempio medievale. L’esterno si presenta quanto mai pittoresco, specie visto dall’abside; invece l’interno è caratterizzato da un’austera grandiosità.

Visita il sito della Basilica di Sant’Antonio da Padova

Cappella degli Scrovegni

La Cappella intitolata a Santa Maria della Carità, affrescata tra il 1303 e il 1305 da Giotto su incarico di Enrico degli Scrovegni costituisce uno dei massimi capolavori dell’arte occidentale. La narrazione ricopre interamente le pareti con le storie della Vergine e di Cristo, mentre nella controfacciata è dipinto il grandioso Giudizio Universale, con il quale si conclude la vicenda della salvazione umana.

L’edificio era originariamente collegato al palazzo di famiglia, fatto erigere dopo il 1300, seguendo il tracciato ellittico dei resti dell’arena romana.
Da quando, nel 1880, la Cappella è stata acquisita dalla città di Padova, gli affreschi sono stati continuamente oggetto di particolari attenzioni e, nell’Ottocento e nel Novecento, sono stati compiuti svariati interventi conservativi.

Dagli anni settanta fino ai giorni nostri, grazie alla stretta collaborazione tra Amministrazione locale, Soprintendenze e Istituto Centrale per il Restauro, sono stati compiuti accurati studi e monitoraggi sullo stato dell’edificio, sulla qualità dell’aria, sui fattori inquinanti, sullo stato di conservazione delle pitture. La costruzione del nuovo corpo di accesso, unitamente all’installazione di un impianto di trattamento dell’aria, permette di gestire il forte flusso dei visitatori in modo tale da non pregiudicare la conservazione degli affreschi.

Gli ultimi controlli, evidenziando una stabilizzazione della situazione, hanno permesso di eseguire il restauro, svolto dall’Istituto Centrale per il Restauro grazie al protocollo di intesa siglato tra il Comune e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

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Musei Civici

I Musei civici di Padova, noti anche come Musei civici agli Eremitani, sono un complesso museale situato in piazza Ermitani nella città di Padova.

I musei civici raggruppano il Museo archeologico e il Museo d’arte medioevale e moderna. Dal 1985 è ospitato nei chiostri dell’ex convento dei frati eremitani, restaurati secondo il progetto degli architetti Franco Albini e Franca Helg. Da alcuni anni fa parte dei musei civici anche il prospiciente palazzo Zuckermann, che ospita il Museo di arti applicate e il Museo Bottacin.

Il nucleo più antico del museo è l’antica collezione dei Canonici Lateranensi di San Giovanni di Verdara resa pubblica nel 1784. Il Convento di San Giovanni fu soppresso nel 1783 e le raccolte artistiche furono assegnate al Comune. Dopo le soppressioni di enti religiosi avvenute in epoca napoleonica, il nome del Museo fu dato nel 1825 alla raccolta di iscrizioni venetiche, greche e romane che l’abate Furlanetto aveva esposto nelle logge del Palazzo della Ragione.

È annessa al complesso la cappella degli Scrovegni con il celebre ciclo di affreschi di Giotto.

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Piazza delle Erbe

Piazza delle Erbe chiamata un tempo anche piazza delle Biade o piazza del Vino ma anche piazza della Giustizia è una delle numerose piazze che caratterizzano il centro storico di Padova. Fu per secoli, con piazza della Frutta, il centro commerciale della città. Nelle due piazze si svolge uno dei più grandi mercati d’Italia. A differenza di piazza dei Signori, teatro delle celebrazioni civiche, piazza delle Erbe era sede dei festeggiamenti popolareschi. La piazza è dominata dalla mole del Palazzo della Ragione, parte del grande Palazzo Comunale.

Piazza della Frutta

Piazza della Frutta chiamata un tempo anche Piazza del Peronio è una delle numerose piazze che caratterizzano il centro storico di Padova. Fu per secoli, con Piazza delle Erbe, il centro commerciale della città. Nelle due piazze si svolge uno dei più grandi mercati d’Italia. La piazza è dominata dalla mole del Palazzo della Ragione, parte del grande Palazzo Comunale e dalla Torre degli Anziani. Caratterizza la piazza la Colonna del Peronio. La piazza può essere chiamata anche Piazza delle Frutta, secondo un antico uso che prevede il plurale femminile in -a della parola ‘il frutto’.

Piazza dei Signori

Piazza dei Signori o Piazza della Signoria è una delle numerose piazze che caratterizzano il centro storico della città di Padova. Fu per secoli teatro di celebrazioni civiche, di tornei e spazio di rappresentanza della città rispetto alle più grandi piazze delle Erbe e della Frutta che ebbero maggiori propensioni commerciali. La piazza è dominata dalla celebre Torre dell’Orologio.

Palazzo della Ragione

Il palazzo della Ragione (detto anche Salone, per sineddoche) era l’antica sede dei tribunali cittadini e del mercato coperto di Padova. Fu eretto a partire dal 1218 e sopraelevato nel 1306 da Giovanni degli Eremitani che gli diede la caratteristica copertura a forma di carena di nave rovesciata. Il piano superiore è occupato dalla più grande sala pensile del mondo, detto “Salone” (misura 81 metri per 27 ed ha un’altezza di 27 metri) con soffitto ligneo a carena di nave. Fa parte dei Musei Civici di Padova. Il piano inferiore (“sotto il Salone”) ospita invece lo storico mercato coperto della città.

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Palazzo Comunale

Il Palazzo Comunale, oggi arbitrariamente chiamato Palazzo Moroni, è un imponente complesso edilizio composto da edifici “palazzi” di varie epoche tra loro collegati, dove dal XIII secolo trova sede l’amministrazione comunale della città di Padova. Fanno parte del complesso il celebre Palazzo della Ragione, che sino alla fine del XVIII secolo funzionò come tribunale, e la Torre degli Anziani. Durante la denominazione veneta l’insieme degli edifici era chiamato anche Palazzo Pretorio o come majoris Palacii.

Visita il sito del Palazzo Comunale

Torre degli Anziani

La Torre degli Anziani, conosciuta anche come Torre del Comune o Torre Bianca, è una torre civica di età medievale che si innalza tra l’antica Contrà del Sale (ora via Oberdan) e Piazza della Frutta a Padova. Si inserisce tra il palazzo degli Anziani ed il palazzo del Consiglio, edifici medievali che compongono il grande complesso del Palazzo Comunale di Padova. Sulla torre era issato il vessillo civico. Le era seconda in altezza la vicina Torre del Bo.

Prato della Valle

Il Prato della Valle (Pra de ła Vałe /pra dea vae/, in padovano) è la più grande piazza della città di Padova e tra le più grandi d’Europa, con una superficie di 88620 m².

La configurazione attuale risale alla fine del XVIII secolo ed è caratterizzata da un’isola ellittica centrale, chiamata isola Memmia (20000 m² circa), circondata da una canaletta (alimentata dal canale Alicorno) sulle cui sponde si trova un doppio anello di statue, con una circonferenza esterna di 1450 metri.

Basilica di Santa Giustina

La basilica abbaziale di Santa Giustina è un importante luogo di culto cattolico di Padova, situato in Prato della Valle.

Prima dell’anno 1000 l’annesso monastero fu luogo di culto da prima dipendenza episcopale e poi affidato ad una comunità di monaci benedettini che ne fecero un’importante abbazia. Nel XV secolo fu sede della grande riforma dell’abate Ludovico Barbo che portò alla fondazione della Congregazione cassinese. Sino alle soppressioni napoleoniche fu una della maggiori abbazie della cristianità e la basilica, ricostruita nel XVI secolo, è tuttora uno degli edifici più grandi del mondo. L’intero complesso è proprietà dello Stato italiano.

Al suo interno, oltre alle celebri opere di Paolo Veronese, Sebastiano Ricci, Luca Giordano e della famiglia Corbarelli, si venerano le reliquie insigni dei santi Innocenti, san Luca evangelista, san Mattia apostolo, san Prosdocimo, santa Felicita [non chiaro], san Giuliano, sant’Urio, beato Arnaldo da Limena, san Massimo e della santa titolare, Giustina.

Papa Pio X la elevò al rango di basilica minore.

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Caffè Pedrocchi

Il Caffè Pedrocchi, situato nel centro di Padova, in via VIII Febbraio nº 15, è un caffè storico di fama internazionale. Aperto giorno e notte fino al 1916 e perciò noto anche come il “Caffè senza porte”, per oltre un secolo è stato un prestigioso punto d’incontro frequentato da intellettuali, studenti, accademici e uomini politici.

L’8 febbraio 1848, il ferimento di uno studente universitario all’interno del locale diede il via ai moti risorgimentali italiani; ancora oggi l’episodio è ricordato nell’inno ufficiale universitario, Di canti di gioia.

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Orto Botanico

L’orto botanico di Padova, fondato nel 1545, è il più antico orto botanico al mondo ancora nella sua collocazione originaria. Situato in un’area di circa 2,2 ettari, si trova nel centro storico di Padova, nei pressi del Prato della Valle. Dal 1997 è Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

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Specola di Padova

La Specola di Padova è la sede dell’antico osservatorio astronomico dell’Università di Padova: è posta sulla Torlonga, la maggiore delle due torri dell’antico Castello di Padova. È alta 49,59 m (53,30 m con l’antenna parafulmine) per 252 gradini (dati dallo spaccato nord della torre Specola eseguito da Giovanni Silva nel 1911).

MUSME

Il Museo di storia della medicina di Padova (MUSME) è un museo aperto al pubblico dal 2015 e situato all’interno dell’antico Ospedale di San Francesco, a fianco della chiesa di San Francesco Grande a Padova.

Il museo, attraverso i suoi strumenti interattivi e le sue collezioni, illustra al pubblico di ogni età e istruzione l’evoluzione della scienza medica nel corso dei secoli, con particolare riferimento alla storia della medicina nell’università di Padova, una delle più importanti scuole mediche in Occidente.

Visita il sito del MUSME

Sottosalone

Nel cuore pulsante della città troverete lo spettacolare Palazzo della Ragione, di cui visiterete la magnifica sala pensile con affreschi risalenti al XV secolo. Il palazzo, al piano terra, ospita una serie di negozi posti su due gallerie che corrono lungo l’asse principale dell’edificio. Qui potrete acquistare i prodotti tipici della gastronomia padovana, selezionati e di eccellente qualità.

Questa sorta di antico centro commerciale è familiarmente conosciuto tra i padovani con il nome di “sotto il salone”, con riferimento alla sovrastante sala dell’antico palazzo.

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Passeggiata nel ghetto

Il quartiere denominato “Ghetto” è delimitato indicativamente dalle vie Barbarigo, Manin, S. Canziano, Roma e Marsala ed un tempo vi si accedeva attraverso una delle quattro porte situate in direzione dei punti cardinali. A partire dal 1603 gli ebrei padovani furono costretti a vivere nel ghetto con l’obbligo di rispettare un coprifuoco serale; accanto alle loro abitazioni, essi aprirono botteghe e attività artigianali di vario genere.

La sinagoga di rito italiano, tutt’ora utilizzata, esiste dalla metà del XVI sec. La zona è facilmente riconoscibile per gli edifici che si sviluppano verso l’alto e le viuzze strette. Passeggiando tra le vie del Ghetto, è d’obbligo la sosta per una degustazione in uno dei locali tipici del quartiere.